Vittoria su Banca Tivoli New Concept Advisory

Azienda cita in giudizio Mps per usura nei propri conti

Un’azienda romana cita in giudizio Monte dei Paschi per aver riscontrato diverse irregolarità su un proprio conto corrente. Grazie al riconoscimento delle cms nel calcolo dei tassi, la società vince sulla banca.

La vicenda: un contratto con interessi sospetti

Tivoli. Una nota azienda di Guidonia Montecelio (Roma), specializzata in appalti per la costruzione di case e appartamenti per famiglie, ha citato in giudizio Monte dei Paschi di Siena per alcuni problemi legati a un conto corrente, stipulato presso la banca. Inizialmente, la società si è concordata con la banca per firmare il contratto, legandolo a delle fidejussioni. Fin qui, tutto apparentemente nella norma, ma nel tempo le cose sono cambiate.

Infatti, i titolari dell’azienda hanno notato che gli interessi pagati, relativi a questo conto corrente, erano molto sospetti. Somme troppo elevate, valori che non rispecchiavano i calcoli da loro fatti, tanto da mettere in crisi l’intero rapporto con la banca. Il conto intanto va in rosso, con un debito di 19mila euro da restituire. Così, arrivano le prime reazioni della società. Come prima mossa, l’azienda ha chiesto chiarimenti alla filiale presso cui aveva aperto il conto. Ovviamente, come è tipico delle banche, non è arrivata alcuna risposta in merito o chiarimento efficace. Insomma, si doveva pagare.

Allora arriva la decisione di procedere con una perizia di un CTP, per verificare cosa non andava nelle proprie contabilità. Grazie a questa prima verifica, si è venuto a scoprire dell’esistenza di interessi illegittimi legati a questo conto. Il più evidente era l’applicazione di usura, con un tasso soglia ben superiore a quello stabilito dalla legge. Arriva il momento di andare in Tribunale, dove la società romana cita in giudizio Mps.

La battaglia giudiziaria

Inizia la battaglia giudiziaria presso il Tribunale di Tivoli, con protagonisti il colosso bancario di Siena e la ditta di appalti. Uno scambio di opinioni e discussioni accese. Da un lato, c’è la parte attrice che richiede al giudice Caterina Liberati l’intera verifica degli interessi legati al conto corrente. Dall’altra, c’è Mps che nega tutto, anzi controbatte in maniera abbastanza forte. Fa orecchie da mercante sulla questione, affermando che i calcoli effettuati dai loro esperti erano più che giusti e che non c’era nulla da contestare.

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Il giudice non ci vede chiaro e chiede il parere di un CTU sulla questione. Anche il CTU, inizialmente, conferma le ipotesi della banca ma il Tribunale decide di rigettare anche questa linea di pensiero. Infatti, secondo il CTU, non era necessario includere le cms nel calcolo dei tassi per la verifica di usura. Il giudice invece ha ritenuto necessario includere queste spese, perché fondamentali e necessarie per un corretto calcolo degli interessi. Una decisione che ha completamente ribaltato le sorti di questa causa.

Da un debito di 19.000 euro si è passati a un credito, a favore dell’azienda, di ben 22.000 euro. Questo perché l’usura è stata accertata, per cui tutti gli interessi pagati illegittimamente devono essere rimborsati al cliente.

Una vittoria più che meritata per la ditta legata al mondo edile. Un risultato ottenuto con la tenacia nel far valere i propri diritti e con la convinzione che la banca era in errore. Non fatevi piegare dai colossi bancari, solo se reagite potete vincere.

La vittoria è possibile, se si lotta per i propri diritti

Questa vicenda dimostra l’importanza dell’inclusione delle cms nel calcolo per la verifica del superamento del tasso soglia di interesse nei contratti stipulati con le banche. Un elemento che può portare a un completo ribaltamento della situazione.

Ma questi risultati possono essere ottenuti solo se si combatte contro l’arroganza delle banche e ci si affida a dei professioni del settore. Se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, non esitate a chiamarci: 0375-833181. Possiamo farvi ottenere i soldi che avete pagato ingiustamente.


Fonte: Sentenza 1141/2017 pubbl. il 14/06/2017 RG n.5657/2013 Repert. n. 1892 del 14/06/2017