Bond argentini: condanne alle banche

Torna d’attualità il tema dei bond argentini e delle conseguenze che hanno avuto con il crack finanziario che hanno generato. Stiamo parlando di quei prodotti finanziari spazzatura, che hanno portato sul lastrico migliaia di risparmiatori. A distanza di 16 anni arrivano, sempre più frequenti, sentenze che impongono il risarcimento da parte delle banche.

defaultRecentemente un caso è si è registrato ad Oristano, come riporta La Nuova Sardegna del 6 marzo 2016, dove il Tribunale ha condannato il Banco di Sardegna a risarcire un pensionato che aveva investito nel maggio del 2000 in titoli per 90mila euro. Come accadde a molti inconsci investitori il terremoto finanziario, causato dal default dell’Argentina rese quei titoli pura carta straccia.

Responsabilità della banca

Il Tribunale di Oristano contesta alla banca la responsabilità di non aver messo a conoscenza del cliente i rischi che correva nel investire in quei prodotti, così come è capitato ad altri sventurati e come è capitato già ad altre banche di subire la stessa condanna.

bond argentiniLa sentenza della corte isolana ha dunque imposto al Banco di Sardegna la restituzione di 83 mila euro, sui 90 complessivamente investiti, perché gli altri 7mila erano già stati riconosciuti al pensionato. Una sentenza simile a quelle già pronunciate da altri tribunali in Italia, che prevede da un lato la restituzione dei soldi investiti a fronte di una contropartita di carte senza ormai alcun valore. Fuori dalla condanna al risarcimento, invece, la richiesta danni presentata dal ricorrente.

La sentenza si basa sul fatto che era già ben noto nel 2000 che i titoli argentini presentavano anomalie e risultavano prodotti speculativi. Erano per clienti che potevano rischiare, non certo investimenti adatti a pensionati o a lavoratori dipendenti, proprio per la loro natura. E proprio per questo la banca era tenuta a precisare al cliente, abituato ad investimenti a basso rischio, la condizione particolarmente inadeguata dell’operazione.

Un’altra sentenza destinata dunque a fare giurisprudenza, applicabile anche a tanti altri casi analoghi, dove l’omessa comunicazione di tutti i rischi che gli investitori potevano correre rappresentano una responsabilità diretta della banca che è dunque tenuta a risarcire l’inconsapevole investitore.

A chi rivolgersi?

In questi casi, troppo spesso, si è schiacciati dalla paura dello strapotere delle banche. Necessario, invece, mantenere la lucidità e, soprattutto, rivolgersi ad avvocati esperti della materia, perché come è dimostrato da questo e da altri casi le cause contro le banche si possono vincere.