Banca rinfonderà l’imprenditore

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Il Tribunale di Pescara

La banca rinfonderà l’imprenditore che aveva in qualche modo contribuito a fare fallire, anche a causa degli interessi troppo alti e illegali che l’istituto di credito richiedeva all’uomo. A stabilirlo una sentenza del Tribunale di Pescara dello scorso 29 marzo, decretata dal giudice Carmine Di Fulvio.  La disposizione del giudice monocratico parla chiaro: l’istituto di credito è tenuto a restituire la somma complessiva per sorte capitale e spese di oltre 540mila euro.

Ancora una volta parliamo di un caso di un’attività strozzata dall’anatocismo applicato da una banca: capitalizzazione trimestrale, applicazione di interessi ultralegali e illegittima applicazione delle commissioni di massimo scoperto.

Azienda fallita

Una sentenza a suo modo “postuma”; ed è qui la rabbia aumenta, perché proprio l’anno scorso l’azienda ha dovuto presentare i libri in Tribunale, ma se avesse potuto godere della cifra pattuita dal giudice solo alcuni mesi più tardi si sarebbe potuta salvare.

anomaliePurtroppo i tempi delle giustizia difficilmente collidono con quelli della vita reale: la causa è stata aperta nel 2012. Un conto corrente estinto, la nomina di un consulente tecnico da parte del Tribunale di Pescara, che ha analizzato a fondo i rapporti intercorsi fra banca ed imprenditori, attraverso la lettura di tutti i pagamenti effettuati e le clausole del contratto stipulato.

I rapporti però si sono instaurati con la curatela fallimentare, perché ormai all’imprenditore non rimaneeva più nulla della propria attività. A seguire la causa l’avvocato pescarese Argento.

I tribunali italiani continuano dunque a tenere una linea coerente nei confronti di banche che dovrebbero dei soldi ai loro debitori, anziché pretenderli. Intanto però il tempo passa e certe aziende rischiano di finire a gambe all’aria.

Rivolgersi agli esperti

Non è mai facile capire quando una banca sta richiedendo interessi che non le sono dovuti. Per questo, davanti al minimo dubbio che può sorgere è necessario e vitale rivolgersi immediatamente ad un avvocato notoriamente esperto in materia.

chiericatiAbbiamo chiesto all’avv. Rosa Chiericati come sia possibile che si scoprano sempre tanti illeciti nei contratti bancari. “Lo rileviamo tutti i giorni” ci risponde il noto legale, “la legislazione italiana è molto rigida e penalizzante per le banche, le quali, tuttavia, non la rispettano quasi mai. Gli istituti di credito ci guadagnano sempre, essendo pochi i soggetti che fanno valere i loro diritti rispetto ai grandi numeri dei contratti bancari.

Siamo veramente increduli di fronte ad una situazione di illegalità così ampiamente diffusa nel sistema bancario e, tuttavia, la legalità si ristabilisce sempre nei tribunali, ma, attenzione, non è una materia masticabile da tutti.

Si deve partire con il piede giusto subito, le persone devono solo stare attente a non affidarsi al primo che passa”.

Solo Avvocati notoriamente esperti e con un attivo verificabile di cause vinte in molti tribunali diversi sono la soluzione migliore per chi vuol difendere i propri interessi e la propria attività lavorativa.