Antitrust Grande Fratello

La proposta di introdurre agenzie per controllare le informazioni online

Il presidente dell’Antitrust propone l’introduzione di una rete di agenzie per controllare la diffusione delle informazioni sul web. Grillo si scatena furiosamente contro questa proposta.

Il governo vuole controllare anche il web

Una rete di agenzie pubbliche dei Paesi Ue contro le “bufale” online che fissino regole per evitare che la rete continui a essere una sorta di Far West. Lo propone il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, in un’intervista al Financial Times. Immediata la reazione furiosa di Beppe Grillo, che sul suo blog associa Pitruzzella a Gentiloni e Renzi, definendoli “i nuovi inquisitori del web”, desiderosi di “un tribunale per controllarlo e condannare chi li sputtana”.

L’obiettivo del ragionamento di Pitruzzella è lottare contro la diffusione in rete delle notizie false. A suo giudizio, quest’opera di smascheramento delle bufale è più efficace se viene affidata agli Stati. “Ritengo che dobbiamo fissare queste regole e che spetti farlo al settore pubblico”, aggiunge il presidente dell’Autorità, evidenziando che gli utenti continuerebbero “a usare un Internet libero”, ma beneficerebbero di un’entità “terza”, indipendente dal governo, “pronta a intervenire rapidamente se l’interesse pubblico viene minacciato”.

“La post-verità è uno dei motori del populismo ed è una minaccia per le nostre democrazie”, questa la tesi centrale di Petruzzella. Ma è proprio sul tema del controllo della rete che Grillo sferra il suo attacco: “Vogliono fare un bel tribunale dell’inquisizione, controllato dai partiti di governo, che decida cosa è vero e cosa è falso“.

La risposta di Grillo ed il rifiuto della censura su Internet

Pitruzzella torna sull’argomento su Skytg24. “La mia non è una proposta volta a creare forme di censura, ma a rafforzare la tutela dei diritti nella rete”. Contro Grillo, il Presidente del Pd, Matteo Orfini: “Caro Beppe Grillo. Nessuno attacca la rete. Attacchiamo i cialtroni che la inondano di bufale e bugie. A proposito, ne conosci qualcuno?”.

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Un tema, quello delle fake news, che è stato rilanciato di recente in Italia dalle più alte cariche istituzionali. Dalla Presidente della Camera al capo dello Stato, tutti hanno espresso preoccupazione sul clima incontrollato che si sviluppa sui social.

A tutti loro, Grillo replica secco, ritagliandosi il ruolo di difensore dell’autonomia del web. “Il premier fotocopia Gentiloni ieri ha detto che gli strappi nel tessuto sociale del Paese sono causati anche da Internet. Per Napolitano “la politica del click è mistificazione”. Renzi è convinto di aver perso il referendum per colpa del web. I travestiti morali sono abituati alla TV, dove se vai con una scheda elettorale falsa i giornalisti ci credono, ma se lo fate sul web i cittadini ve lo dicono che siete dei cazzari, non prendetevela”.

E il post si chiude con un avvertimento: “Questo Blog non smetterà mai di scrivere e la Rete non si fermerà con un tribunale. Bloccate un social? Ne fioriranno altri dieci che non riuscirete a controllare. Le vostre post-cazzate non ci fermeranno”. Dissapori tra il Governo e Grillo sempre più evidenti.

La questione Mentana-Grillo: la minaccia di querela

Grillo continua a rispondere sull’argomento di controllare il web. “Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media. Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali”. “Una giuria popolare per le balle dei media” è il titolo del post in cui viene indicata la proposta della giuria popolare. Ma per questo titolo arriva la minaccia di querela da parte del direttore del tg La7, Enrico Mentana.

Infatti afferma: In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi un avvocato. Fabbricatori di notizie false è un’offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo, e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile”. Ricordiamo che sul blog beppegrillo.it l’accusa lanciata dal leader del M5s è accompagnata da un fotomontaggio di testate giornalistiche che comprende il logo del telegiornale diretto appunto da Mentana.

Fnsi risponde: “Linciaggio mediatico”. “Se fosse approvata la proposta di Grillo l’italia non occuperebbe più il settantasettesimo, ma il cento cinquantaquattresimo posto nella classifica sulla libertà di stampa nel mondo”. È il commento del segretario generale e del presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. “Quello che il leader del M5s fa finta di non capire è che sono le minacce e le intimidazioni a far precipitare il Paese nelle classifiche internazionali”.

Tra Grillo e Mentana è pace fatta: la conclusione della vicenda

Dopo qualche giorno la questione tra Grillo e Mentana si risolve pacificamente. Da una parte il leader dei Cinquestelle che in un post scriptum sulla giuria popolare sui media “grazia” il TgLa7. “Non se la prenda direttore, è stato fatto per par condicio per non far sfigurare troppo i suoi colleghi”. Dall’altra il direttore di telegiornale che, dopo aver minacciato querela, ha scritto su Facebook per correggere la rotta. “La rettifica del M5s fa obiettivamente venir meno gli estremi per un passo giudiziario”.

Infine parte la controreplica di Mentana. “So che gli amanti del sangue social vorrebbero che lo scontro andasse avanti fino alle estreme conseguenze. Il mio campo è quello della libera e corretta informazione, non quello delle gare tra forzuti della politica o del web”. Tuttavia Mentana precisa che “fuori dalla querela legale ho un giudizio duramente critico riguardo l’idea delle giurie popolari. Per me è solo un’idea sballata, concettualmente e fattualmente”.

La libertà di espressione non deve mai essere eliminata

La proposta dell’Antitrust mette in evidenza come il governo senta la necessità di controllare uno dei pochi mezzi di comunicazione rimasto libero: Internet. Il web è nato senza restrizioni ed è troppo complesso da controllare, per cui fortunatamente la proposta dell’Antitrust per ora rimarrà tale.

Giustissima la reazione di Grillo, in cui afferma che il blocco di un sito non farà altro che provocare la reazione di crearne altri. Ricordatevi sempre di combattere per la vostra libertà di parola e per i vostri diritti, e che l’unico modo per farlo è affidarsi a dei professionisti.


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