Cosa è la cessione del quinto dello stipendio?

Fra le varie forme di finanziamenti esiste anche quella che viene chiamata “cessione del quinto dello stipendio“. Si tratta di un prestito di una determinata cifra, della durata compresa fra i due e i dieci anni, che una persona può sottoscrivere con la banca.

cessione del quinto dello stipendioSi utilizza la definizione cessione del quinto di stipendio perché la sua regola basilare è che la rata non possa essere maggiore del 20% dello stipendio, salario o pensione percepita da chi contrae il debito. La durata minima è di due anni, quella massima di dieci, a meno che non sopraggiunga il pensionamento, che ovviamente riduce la capacità economica di chi termina di lavorare.

Chi può sottoscriverlo?

Trattandosi di un finanziamento che deve avere un determinato tipo di garanzie da parte del debitore, ad accedere a questo tipo di prestito saranno sicuramente tutte le categorie dei lavoratori dipendenti: privati, statali o parastatali, ma anche i dipendenti che hanno un contratto a tempo determinato.

Negli ultimi anni viene concesso anche ai pensionati, per i quali viene però stipulata un’assicurazione in grado di saldare il debito residuo in caso di morte del debitore. In alcuni casi ci sono banche che lo concedono addirittura fino ai 95 anni di età.

cessioni-quinto-stipendioA non poter accedere a questo tipo di prestito, invece, la categoria dei liberi professionisti. Infatti, questi, potrebbero potenzialmente guadagnare dieci volte tanto un lavoratore dipendente, ma non avranno mai un’entrata regolare sul quale poter fissare la quota del famoso quinto di stipendio.

Anche i cattivi pagatori possono accedere a questo finanziamento, sempre se in grado di dimostrare di aver risolto tutte le proprie precedenti posizioni debitorie.

Garanzie

Delle garanzie relative all’eventuale morte dei pensionati abbiamo già accennato delle assicurazioni in grado di coprire il debito rimanente. Stessa cosa vale anche per i dipendenti, che vengono assicurati in caso di morte. In caso di licenziamento o di fallimento di un’azienda, verrà invece prelevata una parte del Tfr.