Interessi usurari: MPS condannata al rimborso

Dimostrata l’applicazione di interessi usurari, la banca è stata condannata a rifondere di oltre 13mila e 600 euro un cliente, che aveva acceso un mutuo. Questa la sentenza emessa dal Tribunale di Chieti, che ha condannato Monte dei Paschi di Siena. Non solo, ma il mutuatario potrà finire di pagare le rate corrispondendo solamente le quote del capitale senza più dover pagare gli interessi.

La vicenda

chietiLa storia arriva da Chieti e viene raccontata dal quotidiano Il Centro.  Il mutuatario, affidatosi all’assistenza legale dello studio degli avvocati Balice e Cardone, ha aperto un contenzioso legale contro la Monte Paschi di Siena, perché riteneneva d’esser vittima di un’usura sul proprio finanziamento.

Nel 2005 l’uomo aveva stipulato un contratto, attraverso un mutuo di 50 mila euro, che prevedeva la restituzione in 360 rate mensili della somma ricevuta. Il tasso di interesse variabile ammontava al 3,27%, l’indicatore sintetico di costo era al 3,79%. Ad essere fuori dalla norma, invece, era il tasso di mora, quantificato nel 5,79%; un tasso superiore per oltre il 2,5% rispetto alla soglia prevista per legge. In caso di mora al cliente sarebbe toccato quindi pagare questo tasso, sforando la soglia antiusura, a cui poi il debitore avrebbe dovuto anche aggiungere le ulteriori spese previste nel contratto.

La sentenza

Accertate queste irregolarità e la richiesta illegittima di interessi non dovuti, il Tribunale di Chieti ha emesso una sentenza che potrà far scuola e giurisprudenza, non solo prevedendo un rimborso, ma anche annullando nelle rate restanti al mutuatario il costo degli interessi.

La caparbietà premia

chiericati“Questa è una sentenza perfetta, perché conferma che il tasso di mora usurario annulla anche gli interessi corrispettivi” commenta l’avvocato Rosa Chiericati, avvocato che si batte da tempo contro le ingiustizie perpetrate dalle banche e che due anni fa è riuscita ad ottenere, per la prima volta, un provvedimento che ha cambiato la giurisprudenza.

“Questa è l’ennesima storia che ci insegna che la caparbietà premia – conclude -. Se si scopre di aver ragione è giusto combattere per evitare di pagare quello che non ci è dato pagare”.

 

 

 


Fonte: Il Centro