Ue New Concept Advisory

Commissione Ue preoccupata per l’Italia

La commissione dell’Ue si mostra preoccupata per la situazione economica italiana. Infatti ha richiesto ulteriori somme per aiutare le banche. Altrimenti procederà a multare il nostro Paese.

La richiesta dell’Unione e il rischio di multa

La Commissione Ue ieri è stata pesante con l’Italia, bocciata su tutta la linea. In primis, il debito è al livello più alto di sempre rispetto al Pil e non si scorgono misure per poterlo ridurre. Inoltre c’è un rischio per le finanze pubbliche legato al decreto salvabanche.

Venti miliardi della collettività per tenere in vita Mps, Popolare Vicenza, Veneto Banca e gli altri 4 piccoli istituti massacrati dal decreto Renzi-Padoan di novembre 2015. Alla luce di questo, Bruxelles vuole a tutti i costi che l’esecutivo trovi 3,2 miliardi, attraverso una manovra o la vendita di un altro pezzo di Poste, altrimenti si vedrà costretta a darci una multa.

Chiaro che il conto ricadrà sui cittadini italiani, già oberati da una pressione fiscale e contributiva da record. Tutto per colpa di una malagestione di alcune banche, che metteranno una pietra sopra le speranze di ridurre il debito. E dire che noi contribuenti non sappiamo neanche i nomi di chi ha preso i soldi dagli istituti senza restituirli. La lista la sa solo Padoan, che sostiene di essere in grado di rispettare gli impegni Ue, quando in realtà scopre dalla Bce che i suoi conti per il salvataggio sono sbagliati.

Era convinto che 20 miliardi fossero più che sufficienti. In realtà Mario Draghi dà altri numeri: 8,8 per Mps e probabilmente 6 per le due popolari venete. Siamo già a 15 circa. Se aggiungiamo – come ha riferito ieri Alessandro Profumo – i 7 miliardi bruciati da Etruria, BancaMarche, Carife e CariChieti, il tetto dei 20 è abbondantemente sforato.

La situazione reale delle banche

Quelli per le 4 banche fallite sono in gran parte soldi privati si potrebbe dire. Gli istituti sani hanno iniettato miliardi nella speranza che il pozzo dei crediti marci si potesse chiudere. In Veneto il governo, dopo gli errori madornali su Etruria e gli altri istituti, ha richiamato le banche sane per dar vita al fondo Atlante. Una soluzione per questa situazione debitoria. Atlante ha raccolto parecchi miliardi, ne ha spesi 2,5 tra Vicenza e Veneto Banca.

Salvataggio Banche New Concept Advisory
Salvataggio Banche. Prelievo forzoso sui conti correnti, si comincia a pagare

Inutilmente. Intorno a Natale ha dovuto tirar fuori un altro miliardo per tamponare le perdite. Invano. Adesso entrerà lo Stato. Come su Mps. E per entrare Atlante dovrà diluirsi fortemente nel capitale. Di fatto il fondo nato per mettere in sicurezza il mondo del credito è agli sgoccioli. E tutti quei miliardi che ha raccolto rischiano di azzerarsi.

Un buco per le banche sane, un salasso per i clienti. Già per intervenire su Etruria parecchi istituti si sono vendicati sui correntisti, aumentando tutte le spese possibili per la gestione del conto.

Risultato finale: italiani beffati due volte. Come contribuenti, perché il debito pubblico che crescerà per salvare gli istituti spingerà il governo a tagliare gli sgravi fiscali. Come clienti di banca perchè le spese di gestione conto saliranno ulteriormente. Per Padoan però la manovra è “nell’ interesse nazionale”.

Scelte che hanno generato sfiducia, proprio a danno degli istituti che si è tentato di salvare. Da Mps alle venete sono spariti 30 miliardi dai conti correnti.

Un salvataggio che sta andando male

A quanto pare il decreto salvabanche sembra non essere sufficiente a rimettere in piedi completamente le banche. Per questo motivo gli istituti di credito è probabile che se la prenderanno con gli italiani per colmare questa mancanza di fondi.

Un raggiro difficile da tollerare. Si inizia a dubitare seriamente che questo decreto salvabanche sia stata la soluzione migliore.


Fonte