Mutui New Concept Advisory

Tantissimi problemi legati ai mutui

Dopo la bolla immobiliare avvenuta nel 2007, sono passati dieci anni. Ma molti problemi legati ai mutui sono ancora presenti.

Come si è arrivati alla crisi immobiliare del 2007

Per l’economia mondiale è stato un decennio difficile quello che ha affrontato, dopo la bolla immobiliare americana. Ricordiamo che il 15 settembre 2008 andò in crisi la famosa società Lehman Brothers, a causa di debiti insostenibili. Stiamo parlando di 619 miliardi di debiti a fronte dei 639 disponibili dalla società. Durante il crollo, furono licenziati, in una notte, circa 25.000 persone.

Un crollo che, tuttavia, era previsto, poiché i mutui subprime erano già in crisi dall’anno precedente a quello del crollo della Lehman Brothers. Elemento che fa presagire una crisi del mercato immobiliare, dovuto all’incapacità delle famiglie di far fronte ai debiti legati ai mutui. Dopo circa dieci anni il mercato è cambiato, ma non sono stati ancora eliminati gli elementi scatenanti della crisi di tanti anni fa.

Inizialmente furono introdotti dalla Fed i tassi ridotti a zero, per dare spazio alla ripresa dell’economia americana dopo lo scoppio della bolla della Net Economy e l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001. Le banche offrirono a un numero crescente di famiglie l’opportunità di accendere un mutuo, grazie alla deregolamentazione dei mercati finanziari voluta da Bush. Questo consentiva alle banche di assumere rischi sempre più alti. Tutti guadagnavano da questo meccanismo. L’edilizia, gli agenti immobiliari, gli istituti bancari e tanta gente, che diventata proprietaria di una casa.

Ma poi c’è stata la ripresa e nel 2005 e i tassi si sono rialzati. Gli effetti sono stati praticamente immediati. Molte famiglie che avevano acceso un mutuo con tasso variabile sono diventate insolventi. Nel frattempo la massa dei mutui era diventata moneta di scambio fra le banche, che avevano emesso titoli derivati, il cui rendimento era garantito dalle ipoteche sugli immobili.

Nel giro di poco tempo la bolla immobiliare scoppiò e i prezzi delle case crollarono, annullando il valore delle ipoteche. Di conseguenza crollarono anche le quotazioni dei titoli derivati. In questo modo la crisi dei mutui ha innescato un fallimento dopo l’altro e una delle peggiori crisi economiche di tutti i tempi.

La situazione dopo dieci anni

Dopo esser passati dieci anni dalla bolla immobiliare, purtroppo la situazione è ancora lontana dalla sua risoluzione completa. Barack Obama ha introdotto la legge Dodd-Frank per limitare la speculazione sui derivati. Legge che è stata sempre vista malamente dagli organi governativi statunitensi. Tanto che l’attuale presidente Trump è intenzionato a cambiare questa legge con l’obiettivo di rimuoverla completamente.

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Rimane sempre il dubbio di non riuscire nella ripresa, nonostante gli accordi internazionali presi per evitare rischi troppo elevati da parte delle banche. In Europa, inoltre, la situazione è ancora più difficoltosa. La Bce ha immesso sul mercato oltre mille miliardi di euro, ma sembra che non ci siano ancora effetti positivi nell’economia. Sono stati evitati semplicemente dei fallimenti clamorosi, ma la situazione è ancora negativa.

In Italia poi la situazione è ancora più preoccupante. Infatti sono presenti molti contratti Irs (Interest Rate Swap) nei bilanci di Regioni, Province e Comuni. Ma non è finita qui, perché c’è anche il problema banche. Infatti Mps e le banche venete hanno debiti così elevati che hanno bisogno dell’aiuto dello Stato per risollevarsi. Insomma la ripresa è ancora lontana.

Una ripresa che dovrà avvenire in tempi rapidi

Purtroppo la bolla immobiliare del 2007 ha portato un crollo totale dei mercati. Una situazione che non si è riusciti ancora a sanare completamente. L’unico modo per superare completamente questa fase di crisi, è quella di far riprendere l’economia dei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi.

In Italia si è pensato al decreto salvabanche per risanare gli istituti colpiti maggiormente da debiti e problemi di vario tipo.


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