L’effetto Brexit

Torniamo a parlare a distanza di un paio di settimane dell’effetto Brexit. Allora, ma resta ancora valida l’ipotesi, c’era il timore di un aumento dei tassi dei mutui. Una prospettiva possibile, ma non prima di due anni a questa parte. Tanto sarà necessario perchè le conseguenze reali della Brexit si facciano veramente sentire sui cittadini dell’Unione Europea. Ma intanto?

aumento mutuiIntanto la reazione dei maggiori attori di mercato, le borse su tutti, sono state di tendenza opposta, abbassando le prospettive di crescita, conseguentemente anche nel campo dei mutui che potrebbero sendere ulteriormente. Per ora però si può, anche in questo caso, stare nel campo delle previsioni, con riduzioni di 5-10 punti sui prestiti immobiliari e 10-15 sui fissi. La BCE potrebbe dunque intervenire per assorbire l’uscita della Gran Bretagna dall’UE attraverso nuove immissioni di liquidità a sostegno della crescita dell’area euro.

Euribor in discesa.

In questo panorma l’Euribor, che già da diversi mesi è sotto zero, potrebbe scendere ulteriormente, comportando quindi un abbassamento delle rate dei mutui a tasso variabile. Ma anche l’Irs, riferimento per i mutui a tasso fisso è destinato a scendere. Dalle analisi fatte in questi gorni, attraverso un confronto delle quotazioni dei futures Euribor 3 mesi sul mercarto londinese, la previsione è quella di una quotazione dell’Euribor in negativo, ovvero sotto lo zero, fino a Gennaio del 2021.

brexit-mutuiUna prospettiva felice per i mutuatari che potrebbero tirare in questo senso un lungo sospiro di sollievo: almeno non si rialzerà nel prossimo futuro. Anzi, si prospetta anche una possibilità di risparmio di qualche migliaio di euro: a seconda del mutuo e del tipo di tasso. Ma sia sul variabile che sul fisso, il risparmio potrebbe esser comunque di una certa rilevanza. Condizioni ottime anche per chi, adesso, volesse accendere un mutuo a prezzi decisamente convenienti. Insomma, il periodo ideale per chi ha intenzione di chiedere un finanziamento.