Fondo di garanzia per le giovani coppie

Esiste un fondo di garanzia per le giovani coppie, specifico per i mutui. L’agevolazione è stata istituita dallo Stato e prende il nome di “Fondo di garanzia per la casa”, si rivolge ad un pubblico sotto i 35 anni di età, che hanno voglia di acquistare un immobile per risiedervi, ma non hanno le condizioni per accedere ad un finanziamento. Basti pensare, ad esempio, che la condizione di lavoro precario pregiudica già, nel 99% dei casi, l’accesso ad un mutuo.

Questo strumento ha la funzione di coprire il 50% del valore della quota capitale dei mutui a garanzia di chi lo contrae e che non sarebbe in grado di offrire nessuna garanzia di questo genere. Non solo giovani under 35, ma anche chi si trova solo ma con figli a carico (categoria in aumento nell’ultimo ventennio) può accedere a questa forma di finanziamento.

Uno strumento sconosciuto

fondo di garanziaPur essendo un’ottima soluzione per aiutare chi si trova nelle condizioni di non poter normalmente accedere ad un mutuo, il fondo di garanzia non sembra esser conosciuto dalle banche. Anzi, è proprio ignorato. A dimostrarlo un’inchiesta condotta dalla rivista “Altroconsumo”, che in quattro diverse grandi città italiane hanno provando a sondare in 61 filiali, la possibilità di accedere a questa opzione. Per la maggior parte degli istituti, era un’opzione sconosciuta, mentre chi la concedeva ha posto condizioni che si potrebbe definire “poco amichevoli”. Quali?

Si fa presto ad elencarle: la prima e, forse, anche la più scontata è la garanzia offerta da un terzo soggetto. La fideiussione di un congiunto che si somma alla garanzia offerta dallo Stato, venendo quindi meno al regolamento previsto da chi ha pensato al fondo stesso. Altra condizione richiesta è quella dell’apertura di un conto corrente; ma non solo anche l’acquisto di una polizza vita a garanzia del finanziamento concesso, polizza che nel 90% dei casi era quella proposta dalla stessa banca che erogava il mutuo. Infine, il Taeg proposto dalle banche era comunque superiore a quello regolamentato dal Fondo di garanzia.

Tutte manovre, queste, che consentono alle banche di avere le massime garanzia, lasciando il reale rischio di un’eventuale insolvenza solo allo Stato.