Banche New Concept Advisory

L’importanza dei clienti di Popolare Vicenza

Il presidente di Popolare Vicenza afferma di voler recuperare la fiducia dei clienti nelle banche. Un elemento fondamentale per la ripresa degli istituti.

La fiducia dei clienti va guadagnata

Gianni Mion, dal luglio scorso presidente della Banca Popolare di Vicenza, va dritto al punto. E lo fa accettando di parlare in pubblico ad Abano Terme: nel cuore del territorio più martoriato dalla crisi delle banche venete ex popolari che hanno visto azzerate le azioni dei loro 170.000 piccoli soci.

Con lui c’è anche Giovanni Pirovano, vicepresidente di Mediolanum, ma che interviene in rappresentanza dell’Abi: l’associazione dei banchieri di cui è membro del comitato esecutivo e di quello di presidenza. E come tale non ha dubbi. “Le banche vanno risanate perché se non ripartono le banche, non riparte il Paese.”

Pirovano, banchiere di lungo corso, tiene i punti che premono maggiormente alla categoria. “In tutto il mondo le banche hanno grandi difficoltà, non solo in Italia”. Ma qui ci sono state situazioni che stanno rendendo tutto più difficile.

Come agire

Mion non si tira indietro alle proteste relative alle perdite subite dagli azionisti e dichiara:

Va ritrovata la fiducia tradita. L’ex presidente Zonin è stato eletto al vertice della Popolare per 7 volte: si fidavano ciecamente di lui. Nelle assemblee si mostrava che le azioni della banca crescevano sempre. Persino un sindaco di Vicenza mi ha detto che si erano convinti che quella fosse una banca speciale. Ora i soci hanno perso tutto, se ne sono andati il 20% dei depositi, la banca non è più una popolare, ma non abbiamo neanche i soldi per cambiare il nome”.

Come agire? “Veneto Banca e Pop Vicenza devono fondersi al più presto, questo è ineludibile. Ma prima il territorio deve tornare a fidarsi. Per questo abbiamo messo sul piatto 350 milioni per offrire 9 euro per azione ai soci”. Un’operazione che ha raccolto in 10 giorni il 30% di adesioni, ma che deve arrivare all’80%.

Ma 9 euro, protesta qualcuno che ha pagato le azioni 40, 50 o 60, sono pochi.

Ma chi pagherà il conto di questo disastro? Possibile che siano solo i più onesti? Qualcuno parla di rendere pubbliche le liste dei debitori. Ma Mion non è d’accordo. “Se da imprenditore sospettassi che la banca a cui chiedo un fido potrebbe poi rivelarlo all’esterno, cambierei banca.”

Bisogna comprendere maggiormente le esigenze delle persone

Questa vicenda dimostra come le banche siano legate in maniera indissolubile con i propri clienti, elemento chiave per la prosperità della stessa. Tuttavia questi istituti dovrebbero comprendere meglio le esigenze delle persone colpite dalla crisi.

Infatti molte persone hanno subito ingenti danni dalla crisi di Popolare Vicenza.


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