Le banche pagheranno i loro errori

Anche le banche pagheranno per i loro errori. Un marzo indimenticabile per due istituti bancari del Padovano, che devono sborsare oltre 870 mila euro di risarcimenti per usura bancaria, anatocismo e indebita segnalazione alla centrale rischi interbancaria. Questo racconta Il Mattino di Padova dello scorso 22 marzo.

Con due distinte sentenze, l’una da 547 mila euro complessivi, l’altra da 340mila euro circa, nell’arco di meno di 10 giorni, il Tribunale di Padova ha accolto le richieste di due piccole aziende. Queste avevano lamentato addebiti non dovuti per anatocismo, commissioni e spese nulle e usura.

Le storie

 

«Per oltre 11 anni la società in questione aveva visto addebitati su uno dei due conti storici utilizzati per far fronte alle esigenze di cassa e commerciali. Ma anche commissioni di massimo scoperto non dovute, interessi ultra-legali e la capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori” spiega l’avvocato che ha assistito le due aziende. “Una violazione palese che avrebbe potuto risolversi ben prima. Già nel 2011 avevamo fatto istanza di restituzione presso la stessa banca. Questa però aveva risposto con un netto rifiuto. Ora invece con sentenza in primo grado immediatamente esecutiva l’Istituto ha dovuto sborsare oltre 534 mila euro».

icona-Banca condannata

Molto simile è stato il secondo caso di quello che è stato definito “il marzo terribile delle banche”. Ancora contestazione con esito vittorioso di illegittima applicazione di interessi usurari ed anatocistici su due conti correnti ma anche l’illegittimità della segnalazione dell’azienda interessata alla centrale rischi interbancaria a causa di uno scoperto ritenuto poi errato.

«Si tratta solo di alcune delle innumerevoli cause che vedono le imprese reagire alla tenuta dei rapporti bancari posti in essere dagli istituti di credito”. Così lo spiega ancora l’avvocato che ha tutelato le due aziende. “E se fino a qualche anno fa le imprese non contestavano oggi, anche per effetto della crisi, diventa doveroso verificare con attenzione ogni posta a debito. Questo per evitare poi di trovarsi di fronte a conti molto pesanti e talvolta illegittimi».

Che fare?

Vi sono ormai sentenze quotidiane in tutto il Paese. Gli imprenditori hanno il dovere di richiedere la restituzione del maltolto da parte delle banche. Per farlo è giusto affidarsi a chi di questa materia ha esperienza e conoscenza.

 

Redazione: New Concept Advisory