Tassa sui conti correnti: pensionato fa causa alla banca

A comunicare quella che viene definita “la tassa sui conti correnti” è stata una raccomandata. L’hanno ricevuta in tanti risparmiatori, correntisti di diverse banche. Fra queste anche i clienti della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno, quelli di Unicredit e anche quelli di Ubi Banca.

Il messaggio recapitato loro è chiaro: da ora in poi, avere un conto corrente in banca avrà un ulteriore costo. Non si tratta di grandi cifre, Ubi Banca ha stabilito ad esempio come quota 12 euro all’anno. La giustificazione fornita dai funzionari di banca è quella del finanziamento al decreto salva banche.

Il decreto salva banche

Esiste il Fondo Interbancario, costituito dalle banche italiane per far fronte alla situazione di crisi che potrebbe attraversare ciascuna di queste. Una tutela per la clientela, che potrebbe esser almeno parzialmente rimborsata, in caso di una perdita repentina dei propri risparmi, dovuta ad un default della banca della quale sono clienti. Un’idea giusta, che vede ogni banca contribuire. salvare delle banche

A scompaginare le carte in tavola ci ha pensato però il salvataggio delle quattro banche: Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. I fondi necessari per ripianare i correntisti (ma anche in questo caso è ancora una partita ancora tutta da definire, sulla modalità dei rimborsi e su chi verrà rimborsato) sono stati ben superiori alle potenzialità del Fondo Interbancario. Le altre banche sono state così costrette ad aumentare le risorse per alimentare questo fondo.

Da dove prendere questi soldi?

La risposta a questa domanda è davvero semplice e sconcertante allo stesso tempo: dai clienti. Come? Tassando i correntisti sotto varie forme: dall’una tantum annuale al rialzo delle tariffe di alcuni prodotti commerciali, fra cui l’aumento delle commissioni interbancarie sulle carte di credito e di debito.

Unicredit, ad esempio, dallo scorso primo luglio ha ritoccato il canone mensile di tre tipologie di conto (MyGenius Silver, Gold e Platinum) per due euro al mese. Mentre Ubi, a partire dal 29 settembre, ha deliberato un incremento di 12 euro l’anno che salva solo gli under 30. Apparentemente più incisiva l’azione di Banco Popolare (che in Toscana possiede la Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno), visto che a dicembre incasserà dai propri correntisti ben 25 euro.

La ribellione

Le banche possono contare su due fattori a loro favorevoli: l’elevato numero dei loro clienti, che di conseguenza permette loro di presentare una “tassa minima“; ed è proprio l’esigua importanza economica della tassa che non fa temere loro ritorsioni e ribellioni da parte dei clienti.

lazzaroni
Cesare Lazzaroni

Con il signor Cesare Lazzaroni, storico risparmiatore lucchese, si sbagliavano di grosso. L’uomo si è sentito letteralmente tradito dalla propria banca. L’ottantenne ha spedito una diffida alla sede centrale di Banco Popolare a Verona: «gli ho scritto che se mi troverò l’applicazione dei 25 euro di tassa, avranno notizie dal mio avvocato» conferma lui.

All’uomo in realtà sarebbe anche concessa la scelta di recedere senza pagare nessuna penale dal proprio contratto con la banca “per giustificato motivo”, ma lui dopo vari decenni di rapporto si sente in qualche modo legato alla banca, non è mai stato un cliente insoddisfatto. Non ci sta però a dover pagare dei danni prodotti da altri soggetti. La soluzione di questa magagna non spetta a certo a lui… e come dargli torto?

Fate valere i vostri diritti

Non fatevi spaventare dal presunto potere delle banche, perché davanti al giudice sono uguali a voi. Ribellatevi a queste richieste e intimazioni, se siete sicuri che queste sono immotivate.

Come fare? Innanzitutto provate a scoprire se i rapporti con la vostra banca sono impostati sui giusti binari. Per questo esiste la possibilità di una pre-analisi gratuita dei vostri conti.

Poi scegliete dei professionisti esperti, in grado di farvi ottenere il risultato voluto, perché capaci di trattare una materia così ostica e spinosa. Professionisti che possono già vantare dei risultati e delle vittorie in cause contro le banche.

 

 

 


Fonte: Il Tirreno