Popolare Vicenza New Concept Advisory

Popolare Vicenza in crisi

Popolare Vicenza ha stilato il bilancio dell’anno 2016. Ha subito delle perdite elevate, registrando un rosso in bilancio pari a 1,9 miliardi.

Una perdita fin troppo elevata

Popolare Vicenza, che sta avendo molti problemi interni, ha stilato il bilancio del 2016, che mostra delle perdite molto alte. Si parla di 1,9 miliardi di euro in rosso, contro i 1,4 dell’anno precedenti, per cui una perdita superiore di 500.000 euro. La banca prova a giustificare in qualche modo queste perdite, presentando in una nota il suo punto di vista. Si parla di “evoluzione del credito deteriorato e dell’ulteriore innalzamento dei livelli di copertura”, che di conseguenza ha fatto lievitare i valori negativi della banca.

Un bilancio in cui bisogna esaminare vari elementi, non solo quello legato alle perdite numeriche nel senso stretto del termine. Una prima questione riguarda la ricapitalizzazione. “Tale intervento viene considerato come la più realistica opzione in quanto operazioni di mercato sembrano difficilmente percorribili”. Detto in maniera più semplice, viene affermato dalla banca stesso che una ricapitalizzazione privata è praticamente impossibile. Per cui si deve procedere alla richiesta di aiuto dello Stato. Altro argomento caldo riguarda la fusione con Veneto Banca, su cui ci sono non poche incertezze.

I dettagli tecnici e la situazione degli azionisti

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Durante il 2016, Popolare di Vicenza ha visto uscire oltre 3 miliardi di euro da parte dei clienti. Mentre la raccolta diretta è pari a 18,8 miliardi, equivalente a una diminuzione del 14,4% rispetto all’anno precedente. Anche la flessione è stata negativa, pari al -14,2%. Ci fu una ripresa a febbraio, grazie a un intervento dello Stato, con un bond di ben 3 miliardi, ma neanche questo è servito a risollevare la situazione della banca, che è precipitata ulteriormente a marzo. Dopo questa situazione catastrofica, la banca ha fatto richiesta a Banca d’Italia e al ministero dell’Economia di un’ulteriore emissione di titoli con garanzia dello Stato fino a un massimo di 2,2 miliardi di euro.

Altro discorso riguarda invece la situazione degli azionisti, che ricordiamo sono coinvolti in una vera e propria battaglia contro Popolare Vicenza. La banca ha proposto un’offerta per pagare circa 9 euro ad azione, contro valori iniziali di 60,00 euro circa. L’Offerta transattiva proposta si è conclusa con l’adesione di 66.712 azionisti, che corrispondono al 71,9% delle persone coinvolte. Ora la banca effettuerà i controlli necessari, per controllare che le adesioni siano legittime, e procederà pian piano al risarcimento verso gli azionisti, nonostante non abbia raggiunto l’80% richiesto in fase iniziale. Ma, ovviamente, per la banca è un risultato più che soddisfacente questo 71%, perché non risarcire i clienti porterebbe al rischio che queste persone, arrabbiate, facciano una causa collettiva contro la banca stessa.

Anche Veneto Banca si trova nella stessa situazione. L’offerta si è conclusa con un adesione del 73%, pari a 54.359 azionisti. Anche in questo caso, la soglia dichiarata inizialmente non è stata raggiunta, ma è molto vicina a quella prefissata dalla banca. Allo stesso modo si procederà ai dovuti controlli, per poi passare al risarcimento delle azioni.

Un bilancio prevedibile

Questi dati sono semplicemente un riflesso di tutte le problematiche che sta subendo Popolare Vicenza. Infatti tra problemi di perdite interne e azioni azzerate, era prevedibile questo bilancio così negativo.

Ricordiamo inoltre che molti azionisti si sono lamentati contro l’offerta fatta dall’istituto di credito, per il rimborso previsto troppo basso.


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