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Un furto su conto corrente

Una donna viene derubata di 10.000 euro ma sono stati necessari otto anni di battaglie legali per ottenere il rimborso dovuto. Una vera odissea.

Una battaglia lunghissima

Milano. Un criminale ha sottratto in poco tempo del denaro in un conto corrente di una signora. Si parla di ben 10.000 euro rubati in pochi giorni. Ma il rimborso purtroppo è arrivato solo dopo anni e anni di lotta incessante. Otto anni di battaglie legali per ottenere il rimborso dovuto. Questa, in breve, è la storia di una donna del milanese.

Tutto ha origine nel 2009, quando la vittima, per puro caso, nota in un controllo delle sue finanze che mancano improvvisamente 9.000 euro. Così è andata immediatamente dai Carabinieri, per richiedere il rimborso e individuare il criminale. Ma non è servito a nulla, anzi la risposta è stata molto secca: “La responsabilità è sua, ci spiace“. Nel frattempo, in pochi giorni sono state effettuate anche delle ricariche telefoniche non autorizzate che hanno portato il furto a 10.000 euro. Da quel momento, è iniziato un iter giudiziario lunghissimo contro le Poste Italiane, perché la donna non voleva rinunciare ai suoi soldi che le spettavano di diritto. Soldi che ha sudato in maniera onesta e corretta.

Nel 2015 la vicenda arriva in Tribunale. Ma, inizialmente, dopo un anno, il giudice decide di dar ragione alle Poste, bloccando il risarcimento richiesto. Ma la donna, assieme ai suoi difensori, non si è arresa. La convinzione di essere nel giusto derivava da una norma europea del 2007, che impone agli istituti bancari il risarcimento completo in caso di operazioni fraudolente. E così la donna ottenne, dopo otto anni, il rimborso completo della somma rubata. Per i giudici “deve desumersi come l’intervenuta violazione dei sistemi informatici di Poste Italiane sia riferibile principalmente alla comprovata inadeguatezza degli standard di protezione dei dati informatici utilizzati all’epoca dal sistema bancario e messi a disposizione dei propri clienti”. Una sentenza che crea un’importante precedente per chi ha subito prelievi non autorizzati o illeciti. Solo nella città di Milano, si stima una media di 50 casi simili all’anno. Un numero non indifferente.

Con il giusto aiuto è possibile vincere

Questa sentenza fa comprendere come sia complesso far valere i propri diritti. Ma non dovete mai arrendervi alle ingiustizie.

L’unico modo per riuscire a vincere e ottenere il rimborso dovuto è rivolgersi a delle persone competenti in materia.


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