Rischio risarcimenti per chi contrae mutui

Un rischio di non poco conto si abbatte su chi oggi si appresta ad accendere un mutuo o richiedere un finanziamento. Una fregatura per chi li ha già contratti negli anni scorsi. I tassi floor, ovvero i tassi minimi stabiliti da tantissime banche per mantenere la redditività sui mutui concessi a tassspagnao variabile non sono utilizzabili. A stabilirlo una sentenza promulgata in Spagna nel 2013.

E proprio nella penisola iberica, dove si assiste ad una serie di acquisti che interessano i titoli bancari alla Borsa di Madrid, stanno avvenendo operazioni derivanti da un’opinione della Corte Europea che sta favorendo gli istituti di credito, proprio alla luce di quella sentenza.

Abuso dei tassi floor

euriborLa questione parte da lontano, dal 2008 quando anche in Spagna scoppiò la bolla immobiliare nel pieno della crisi economica mondiale, di cui ancora oggi si trascinano gli strascichi. In quel periodo sui tassi a mutuo variabile le banche applicavano appunto le clausole sui tassi floor. Una forma di protezione degli interessi bancari davanti ad un calo dell’Euribor al di sotto del 2% (immaginiamo ora con il tasso sotto zero quanto sarebbe il risparmio a favore dei mutuatari) e quindi con un abbassamento dei tassi d’interesse tutto a favore dei sottoscrittore a discapito degli istituti di credito. L’aver fissato una soglia percentuale, al di sotto della quale gli interessi che devono essere pagati dal mutuatario non possono scendere, ha quindi salvaguardato le banche e non certo i loro clienti.

Proprio per questo che sia in Italia, come nel caso della Spagna che abbiamo citato, ma anche in altri paesi dell’Ue, le clausole floor sono state ritenute vessatorie dalle associazioni dei consumatori. A dar loro ragione nel 2013 la Corte Suprema spagnola con la clamorosa decisione di annullare i tassi floor, motivando il fatto che ai contraenti non era stato spiegato il reale effetto di quelle clausole. La stessa Corte però stabilì, per evitare un possibile ulteriore terremoto finanziario spagnolo, che la sentenza non avrebbe avuto effetto retroattivo. In sostanza, da allora, i nuovi contratti non dovevano prevedere i tassi floor, ma dei risarcimenti ai clienti delle banche non se ne sarebbe fatto nulla.

La posizione della Commissione europea

commissione europeaLo scorso ottobre, invece, la Commissione Europea si è pronunciata nel senso opposto rispetto alla sentenza della Corte suprema spagnola. Una raccomandazione, quella della Commissione, che prevede invece il risarcimento anche degli interessi già indebitamente versati alle banche ai clienti che avevano sottoscritto quelle clausole. Un’indicazione che ha rischiato di mandare in default diverse banche spagnole, che sarebbero così state costrette a versare dei maxi-risarcimenti.

Ma la sentenza della Corte Suprema Spagnola sembra aver fatto scuola. Questo a tutela di un intero sistema finanziario che rischierebbe di crollare e che oggi sta in piedi però, dei piedi d’argilla, gravando sui clienti e sui consumatori. Ancora una volta sono i potenti e i poteri forti a vivere alle spalle dei piccoli. Il rischio che questi risarcimenti non vengano loro erogati è reale, rappresenta un ulteriore schiaffo e una vessazione nei loro confronti.