Popolare Vicenza crisi New Concept Advisory

Durante la crisi di Popolare Vicenza, la famiglia Zonin festeggia alla grande

Mentre la Banca Popolare di Vicenza è in crisi, l’ex presidente Zonin, attualmente indagato dalla Procura, festeggia l’espansione dell’attività dei propri figli.

Il successo dell’azienda di famiglia

I figli di Gianni Zonin, ex presidente di Popolare Vicenza, festeggiano alla grande mentre l’istituto che era guidato dal padre è in crisi. Infatti, è stata dichiarata l’espansione dell’attività di famiglia all’estero, la Casa Vinicola Zonin. Il Paese scelto è il Cile, e l’obiettivo è di distribuire i prodotti della società in tutto il mondo. Anche il bilancio del 2016 mostra risultati eccellenti. Un incremento di soldi che è arrivato a 151 milioni di euro, contro i 127 di soli due fa, nel 2014. Dati che confermano come l’azienda Zonin sia una tra le più importanti in Italia, nel settore vinicolo.

Per Gianni Zonin, invece, la faccenda è completamente diversa. Attualmente è sotto inchiesta per diverse azioni che lo vedono responsabile di danni irreparabili alla banca. Azioni così scellerate che hanno costretto alla dimissione Zonin lo scorso novembre 2015. Ma egli ha deciso di rispondere a tutte queste accuse a suo carico, cercando una via di uscita.

Per la fornitura di credito a persone sbagliate, dice che lui non c’entra. Per lo scandalo sulle azioni, è tutta colpa di altri vertici, quali Samuele Sorato o Giustini, tutti ex direttori di BpVi. Ma anche sulla svalutazioni dei titoli ha la risposta pronta: colpa della Bce e dei suoi metodi fin troppo severi, che hanno portato a questo risultato. Insomma, ha preparato una difesa per ogni accusa fatta contro di lui, negando gravi crimini. Tuttavia, se è stato licenziato qualcosa avrà fatto, e di certo difficilmente verrà dimostrato totalmente innocente.

La strategia furba del padre di famiglia

Ricordiamo che Zonin è coinvolto in una perdita di oltre 6 miliardi per Popolare Vicenza, che ha intaccato oltre 100.000 persone. Ovviamente un danno così elevato non si estingue facilmente, tanto che è stato necessario chiedere l’aiuto dello Stato per risanare la banca. Ma a lui non importa, perché ora è focalizzato solo a trovare un modo per ridurre la sua pena al minimo possibile, oltre che trovare una scappatoia per pagare meno danni del dovuto.

Altro elemento che indica un suo personale coinvolgimento e il timore di pagare danni ingenti, è il cedimento di gran parte del suo patrimonio ai figli. Coincidenza? Difficile da credere. Inoltre si è anche svincolato come socio della società vinicola, per evitare ripercussioni. Questo è avvenuto nel 2016, poco dopo il suo allontanamento da presidente di BpVi.

I documenti che sono stati resi noti parlano chiaro. “Il sig. Zonin Cav Lav. dr. Giovanni dichiara di trasferire ai propri figli la propria quota di partecipazione sia per la piena proprietà che per il diritto di usufrutto vitalizio, e ciò mediante la stipula di un patto di famiglia”. In pratica il padre dona ai propri figli tutti i suoi possedimenti, senza alcuna richiesta. Questo svincolamento di beni previene anche qualsiasi tipo di azione verso di essi (per esempio un sequestro). Una mossa furba, che dimostra la scaltrezza dell’uomo. Lui previene i danni personali, ma lascia allo sbaraglio tutti i poveri risparmiatori che ora si ritrovano senza un centesimo.

Se siete vittime di truffe bancarie, reagite

Questa situazione dimostra come Zonin voglia evitare di essere danneggiato, in qualsiasi modo possibile. Tra cedimenti di beni e negazioni di coinvolgimento nella crisi di Popolare di Vicenza, stiamo assistendo a uno scenario pazzesco.

Ma non bisogna arrendersi. Ricordatevi che, se avete subito delle ingiustizie dalle banche, meritate un rimborso! Chiamateci per sapere se sono presenti illeciti nei vostri conti. Sapremo aiutarvi: 0375-833181.


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