Usura Bancaria New Concept Advisory

Condanna di 2 direttori di banca per usura bancaria.

Due direttori di banca e le rispettive banche accusati di una maxi truffa per usura bancaria. Interessi gonfiati del 285%. Danni stimati intorno ai 600.000 euro.

Interessi gonfiati al 285%

Pistoia. Quattro anni e tre mesi di reclusione ciascuno, ai due imputati, e 600.000 euro di indennizzo da parte di ciascuna banca. Sono queste le richieste del pubblico ministero nei confronti di Andrea Bendinelli e di Paola Pasquali. Accusate anche la Cassa di Risparmio di San Miniato e la Banca Toscana, istituti nelle cui filiali i due imputati, fra il 2001 e il 2007, ricoprivano il ruolo di direttore.

Secondo l’accusa, i due direttori di banca sarebbero responsabili di usura aggravata nei confronti di una coppia di commercianti. E con loro la responsabilità ricadrebbe anche sugli istituti di appartenenza per non aver controllato l’operato dei due dirigenti.

La coppia di commercianti, trovandosi in una fase di crisi di liquidità, nel 2001 chiesero soldi a Todisco. A fronte di 22.000 euro firmarono assegni per 35.000 euro da pagare in sei mesi.

Impegno che i due commercianti non riuscirono a tener fede. Rinegoziando il debito, ritirarono assegni postdatati, emettendone di nuovi maggiorati. In questa maniera, nel giro di tre anni sono arrivati a pagare interessi maggiorati del 285%.

Il raggiro

Quando i commercianti non riuscirono più a far fronte alle scadenze di pagamento, i direttori avrebbero rilasciato blocchetti di assegni alla coppia (nonostante il conto in rosso). Sia Bendinelli che Pasquali – secondo la tesi accusatoria – avrebbero consigliato alla coppia di aprire conti correnti intestandoli ad amici, figli e parenti, arrivando a convincere gli usurati a vendere gli immobili di proprietà per non essere protestati.

Parte delle arringhe degli avvocati difensori delle parti civili si sono concentrate proprio sul fatto che la coppia di commercianti e le altre persone coinvolte sono state costrette ad aprire dei conti correnti per pagare i tassi usurari chiesti da Todisco.

Dalle carte emerge che la soluzione di aprire conti intestati a familiari, sarebbe stata un’idea dei direttori di banca. Martedì prossimo le arringhe della difesa e la sentenza da parte del tribunale presieduto da Luca Gaspari.

Funzionari sempre pronti a raggirare i propri clienti

Questa vicenda dimostra, ancora una volta, come le banche si mostrino arroganti verso i propri clienti. Infatti propongono raggiri illegali per guadagnare cifre elevate di denaro.

Una giusta condanna per i due dirigenti di banca. Anche a Parma un istituto di credito è stato condannato per usura.


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