popolare di vicenza new concept advisory

Una banca allo sbando.

Centinaia di migliaia di euro persi a causa del crack di Popolare di Vicenza. Tantissime le persone indagate, incluse quelle che hanno revisionato la contabilità.

Migliaia di euro di danni

Il danno subito dalla Banca Popolare di Vicenza a causa della gestione dei vertici in carica dal 2013 al 2015 “si può ragionevolmente stimare nell’ordine di diverse centinaia di milioni di euro”. E’ quanto scrive il cda della Banca nella relazione per l’assemblea del 13 dicembre; che discuterà l’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori. Il danno può solo aumentare, perché viene intaccata anche la reputazione della banca.

La responsabilità di tali eventi è da imputare a: ex direttori generali, ex vice direttori generali, ex amministratori esecutivi e non (incluso il Presidente del Consiglio di Amministrazione), nonché ex sindaci. Il periodo preso in esame è quello tra il 1 gennaio 2013 e il mese di maggio 2015. Che corrisponde alla crisi delle banche venete. Responsabili anche la società all’epoca incaricata della revisione legale dei conti, Kpmg, e le persone che hanno collaborato nella revisione della contabilità.

Riforma delle banche popolari in Spa: un rimborso garantito

Grazie a un decreto di riforma del 2015, le banche popolari sono in procinto di diventare Spa. Il rimborso per i soci delle banche popolari che esercitano diritto di recesso, perché in disaccordo con la trasformazione in Spa della banca, deve essere garantito. In alternativa può essere solo differito.

E’ questo il perno dell’ordinanza del Consiglio di Stato che ha deciso di sottoporre alla Corte Costituzionale i dubbi di legittimità su alcune norme del decreto. Viene Sospesa in via cautelare parte della circolare applicativa della Banca d’Italia.

Un futuro poco roseo

Purtroppo assistiamo agli effetti del crack dell’istituto bancario Popolare di Vicenza, che sta avendo conseguenze tragiche sul futuro dell’intera banca.

Ancora una volta viene confermata la pericolosità delle banche italiane all’interno del panorama mondiale. L’unico modo per sanare questi problemi è risollevare l’intera economia nazionale, senza ricorrere in alcun modo all’illegalità.


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