Banca Intesa New Concept Advisory

Un processo per derivati

Banca Intesa sotto accusa per la vendita di alcuni prodotti derivati a due imprenditori. Questi derivati avrebbero causato perdite agli imprenditori e guadagni alla banca.

La vicenda

Il Tribunale di Trani è alle fasi conclusive di un processo rivolto a Banca Intesa. L’istituto di credito è accusato di presunta truffa su alcuni derivati. Coinvolta anche la Banca Caboto (ora Banca Imi) e l’ex ministro Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa San Paolo fino al 2011. Il giudice Andrea D’Angeli ha fissato per l’11 e il 12 settembre le discussioni sia dell’accusa che della difesa. Invece per il prossimo 2 ottobre sono previste sia le repliche che la sentenza finale.

Gli indagati coinvolti non sono pochi. Parliamo di 15 persone, assieme a Passera. Nomi di spicco quali Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo; Giovanni Gorno Tempi, Ad di Banca Caboto; Enrico Salza, ex presidente del consiglio di San Paolo; Giampio Bracchi, ex vicepresidente di Banca Intesa; Andrea Munari, ex Ad di Banca Caboto.

Le persone sotto accusa sarebbero coinvolte in una maxi truffa. Infatti avrebbero fatto sottoscrivere prodotti derivati a due imprenditori di Barletta, tra il 2004 e il 2011. Il primo imprenditore aveva richiesto un finanziamento a tasso variabile da 700.000 euro. Ma, a causa della sottoscrizione di contratti derivati di tipo Interest rate swap, ha avuto perdite superiori a 100.000 euro. Al contempo, però, la banca invece avrebbe guadagnato circa 40.000 euro. L’altro imprenditore, invece, per contratti simili avrebbe fatto guadagnare alla banca più di 150.000 euro. Per questo motivo i due imprenditori hanno deciso di procedere per vie legali contro le banche, per ottenere il rimborso dovuto.

Lottare sempre contro le truffe

Questo processo dimostra come le banche siano sempre pronte a derubare i propri clienti. In particolare, grazie a dei derivati, l’istituto di credito avrebbe pilotato delle perdite ingenti verso gli imprenditori coinvolti e, al contempo, un guadagno alla banca.

Giusta la reazione delle vittime della truffa, che hanno deciso di procedere per vie legali. Come ha fatto Giuliano Besson, ex sciatore che ha denunciato alcuni contratti derivati sospetti.


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