Banca truffa azioni New Concept Advisory

Banca sotto scacco per aver truffato un cliente

Un pensionato cita in giudizio la propria banca per aver perso un sacco di soldi a causa del fallimento della Lehman-Brothers. La banca non aveva fornito adeguate informazioni al proprio cliente, che altrimenti avrebbe agito diversamente.

Un investimento sbagliato

Perugia. Una condanna esemplare per un istituto di credito che non si è preoccupato di curare gli interessi di un suo cliente. La storia riguarda un pensionato, cliente presso un noto colosso bancario italiano che aveva investito in titoli legati alla Lehman-Brothers.

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Tutto iniziò alcuni anni fa, quando un uomo anziano, volendo creare un maggiore patrimonio, per regalare un futuro più roseo ai suoi figli, decide di diventare investitore e di acquistare alcuni titoli. Fin qui tutto ok, tuttavia nel momento in cui stava per acquistare dei titoli di stato, un funzionario di banca suggerisce di investire in titoli con un rendimento maggiore, che avevano lo stesso rating di quelli di Stato. A parole, insomma, sarebbe stato un investimento altamente vantaggioso e neanche troppo rischioso. Peccato però che la realtà era ben differente e che le azioni che avrebbe poi acquistato si sarebbero rivelate disastrose.

Il pensionato si fida e scommette sul suo futuro per ben 60mila euro. Da qui inizierà la tragedia del povero uomo. Prima preso in giro dicendo che stava andando “tutto bene”, poi si è ritrovato senza un centesimo in tasca. Una truffa in bello stile, messa a segno grazie al convincimento del funzionario di banca. Ma l’investitore non ci sta e così inizierà quel che poi diventerà una causa esemplare per l’Umbria.

Riavere i propri soldi: una vittoria raggiunta

L’anziano investire rivuole i soldi persi, così assume un team di esperti in materia per combattere contro la banca. In Tribunale, presso Perugia, la battaglia si fa accesa. Da una parte abbiamo un onesto cittadino che vuole far valere i propri diritti, affermando che il colosso bancaria l’abbia manipolato solo per gudagnare denaro sulle sue spalle. Dall’altra abbiamo la banca che, come spesso accade, fa orecchio da mercante sull’intero accaduto.

Non parliamo certo di una cifra marginale. 60.000 euro sono tanti e sicuramente possono cambiare la vita di moltissime persone. Dopo vari tentativi di far prolungare la causa, finalmente arriva la sentenza di primo grado: risarcimento totale della somma investita, più interessi sulla rivalutazione monetaria. Arriva, poco dopo, anche la conferma dalla Corte d’Appello. La sentenza è definitiva.

Secondo i giudici «la scelta dei titoli non fu fatta dall’investitore da solo, ma fu condivisa con il funzionario della banca, il quale consigliò l’acquisto dei titoli, poiché avevano lo stesso rating dei titoli di stato, ma un rendimento maggiore». Inoltre è stato confermato come il rating non può essere considerato valore unico per considerare i rischi presenti in molti titoli. Insomma, la banca doveva chiarire tutto fin dall’inizio, oltre che non doveva in alcun modo influenzare la scelta dell’anziano.

Una vittoria che farà parlare molto di sé, perché si sa che l’argomento e le modalità di acquisto di titoli presso una banca è materia assai discussa nella giurisprudenza.

Un caso esemplare

Questa vicenda dimostra due cose molto importanti. La prima riguarda le banche, che utilizzano ogni mezzo a loro disposizione per farla franca in Tribunale e commettere crimini. La seconda riguarda la vittoria ottenuta. Un risultato così vincente è possibile ottenerlo solo tramite l’intervento di un team di professionisti. Persone che hanno già vinto contro le banche e garantito il rimborso ai propri clienti.

Per questo motivo, se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, non esitate a chiamarci: 0375-833181.


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