Risarcimento leasing tassi usurari New Concept Advisory

Un contratto di leasing contenente illeciti

Un povero cittadino è stato truffato da una società finanziaria, che gli ha proposto un contratto di leasing avente tassi usurari. Così è iniziato un lungo iter giudiziario tra le parti, che ha portato a un risarcimento di oltre 10.000 euro per la vittima dell’azienda.

Una vittima di usura bancaria

Genova. Un cliente decide di mettersi in contatto con una azienda finanziaria, per richiedere un prestito tramite contratto di leasing. Una pratica comune per tante persone, che decidono di comprare una casa o un’auto. Questo avviene concordandosi con una banca o un’azienda per ottenere un contratto di prestito e pagare con comode rate ciò che si desidera. Una possibilità di avere qualcosa che altrimenti non si può avere. Ma le finanziarie fanno leva sulla speranza delle persone e sfruttano la loro voglia di essere felici per derubare loro denaro.

Un contratto che ha prosciugato le sue poche finanze. Questo è ciò che è accaduto alla povera vittima di cui stiamo parlando. Purtroppo si è accorto del raggiro solamente dopo tanti anni. Come è avvenuta la truffa? Semplice, per applicazione di interessi molto superiori a quelli consentiti dalla legge. Il malcapitato ha provato a capirne di più, recandosi all’azienda, ma non è riuscito a risolvere nulla. Queste società sanno come muoversi e, quando viene mossa una lamentela da qualche loro cliente, hanno la risposta pronta, mostrando delle documentazioni e dei calcoli che dimostrano, erroneamente, come tutti gli euro richiesti sono più che legittimi. Ma il privato di Genova non sta a questo sopruso, e cita la società in Tribunale. Qui si svolgerà una battaglia giudiziaria, che porterà alla condanna dell’azienda.

La battaglia in Tribunale

Il contratto preso in esame è stato stipulato il 26/06/2001, mentre la citazione in giudizio è avvenuta molti anni più tardi, ovvero il 26/03/2015. Il termine del leasing è stato nel 2006, per cui la causa è stata avviata 9 anni dopo il suo termine, ovvero entro i dieci anni dall’estinzione del contratto. La vittima di questo raggiro afferma, nelle documentazioni rilasciate al giudice, che sono stati applicati interessi di stampo usurario, per cui viene richiesto un risarcimento di 10.210,36 euro.

Questa cifra è stata calcolata tramite l’ausilio di alcuni consulenti, che hanno individuato le irregolarità dei tassi di interesse nel contratto. La banca, dal canto suo, si rivela molto furba e mostra dei calcoli diversi da quelli espressi in fase iniziale del contratto, affermando appunto che non c’è stata alcuna violazione nella richiesta di interessi, quindi tutto è a norma di legge. Ma non ci si può sbagliare, ricordatelo sempre. La legge in merito all’usura è ben chiara.

Usura Bancaria Findomestic New Concept Advisory
Vertici di Findomestic accusati di usura bancaria. Rinvio a giudizio confermato

Il reato di usura bancaria è da calcolare sui tassi espressi in fase di stipulazione del contratto e prevede, per il calcolo dei tassi di interesse, anche le spese di commissione, le remunerazioni a qualsiasi titolo e altre tipologie di spese, collegate al pagamento di denaro. Così, è stato nominato un CTU, che ha confermato le ipotesi stilate dai consulenti di parte. La società finanziaria stava provando a farla franca, ma il cliente genovese sapeva che stava subendo un raggiro. Solo grazie all’analisi dei suoi conti è potuto arrivare a questa conclusione. Le battaglie contro questi enti possono essere vinte solo se supportati da un team che ha esperienza in questo campo. Persone che sapranno individuare le irregolarità dei vostri conti, per poi guidarvi al rimborso dovuto.

Il Tribunale di Genova, dopo aver ascoltato le parti, ha posto la sua decisione finale. Per l’individuazione di un tasso di mora superiore alla soglia di usura in fase di stipulazione del contratto, come previsto dalla legge, la società è stata condannata. Un colpo duro e netto per l’azienda e un risarcimento completo per il cliente truffato. 10.210,36 euro di danni e spese legali a carico dell’azienda. Un ammontare di 4.835.00 euro più il 15% per spese, IVA e CPA.

Una vittoria schiacciante per il cittadino e una sconfitta per i truffatori.

La vittoria è possibile, mai arrendersi

Questa sentenza dimostra come le società finanziarie vogliano raggirare, con i loro metodi loschi, i propri clienti. Il fine è, come sempre, quello di ottenere somme di denaro in maniera illecita.

Ma si possono combattere queste ingiustizie. Di fondamentale importanza è la voglia di voler reagire e richiedere l’aiuto necessario per vincere contro questi truffatori. Rivolgetevi a persone specializzate, che sapranno far valere i vostri diritti e farvi rimborsare dei soldi perduti.

Se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, non esitate a chiamarci: 0375-833181.


Fonte: Sentenza n.1157/2017 pubbl. il 04/05/2017 RG. n. 4261/2015 Repert. n. 1066/2017 del 04/05/2017