Anatocismo e usura bancaria: Mps risarcisce azienda

Condannata dal giudice, Mps risarcisce un’azienda il cui titolare però, nell’attesa di ottenere giustizia, si trova costretto a dimezzare i propri dipendenti e a lasciare a casa 9 persone.

La vicenda

Siamo in Veneto, a Conselve, in provincia di Padova. Attore della denuncia nei confronti della banca Antonventa, poi acquisita da Monte dei Paschi di Siena, è il presidente di cooperativa edile Gianfranco Simonato.

antonvenetaL’impresa, aveva aperto alcuni conti con l’istituto bancario, ma durante la crisi che ha colpito in maniera importante proprio il settore edile, l’azienda di è ritrovata a dover gestire delle passività importanti. In uno dei conti lo scoperto superava addirittura i 140mila Euro, con la banca che ovviamente non stava certo a guardare sollecitando il rientro dal debito.

Una condizione che ha costretto il presidente della cooperativa a dover operare la scelta di lasciare a casa la metà dei lavoratori licenziando ben nove persone. Una situazione che preoccupava non poco il presidente della cooperativa che viveva con la paura di finire segnalato alla Centrale dei Rischi, con il pericolo concreto di vedersi bloccati anche tutti rapporti e i finanziamenti tenuti con le altre banche.

La causa

Davanti ad una situazione sempre più insostenibile, l’azienda si è rivolta a degli esperti che hanno analizzato i rapporti bancari ed hanno effettuato i riconteggi del caso, scoprendo l’applicazione di anatocismo, il superamento del tasso soglia dell’usura e altre irregolarità.

Di qui la decisione di portare davanti al Tribunale Civile di Padova MPS e intentare una causa contro l’istituto bancario. Il giudice Luca Marani predispone così una perizia tecnica.

La CTU evidenzia l’esistenza di irregolarità compiute dalla banca nei confronti della cooperativa edile, dandole di fatto ragione.

Il Tribunale di Padova
Il Tribunale di Padova

Anche il Giudice Marani decide quindi di sanzionare Monte dei Paschi di Siena, intimando il pagamento di 141mila euro che consistevano in realtà nel credito che la cooperativa poteva vantare nei confronti della banca. A questi soldi vanno poi aggiunti quelli delle spese legali totalmente a carico della banca.

Nonostante questo MPS si è rifiutata di pagare costringendo la controparte a ricorrere ad un decreto ingiuntivo, arrivando fino all’intervento dell’ufficiale giudiziario, pronto a pignorare i beni della banca. Solo a quel punto il pagamento alla cooperativa è stato effettuato.

Farsi tutelare da chi è competente.

Ancora una volta si assiste ad un atteggiamento arrogante da parte di una banca. Pure davanti alla sentenza sfavorevole non si voleva adeguare alla decisione del giudice.

Ma anche le banche, nonostante la loro boria, sono costrette a piegare la testa e ad abbassare la cresta: la minaccia di pignoramento è servita a sbloccare i pagamenti e Mps risarcisce il cliente.

Ma per avere ragione di una banca è sempre necessario affidarsi a chi di questa materia è esperto, avendo già vinto diverse battaglie contro le banche. Affidatevi in mani sicure. Chiedete informazioni, quelle sono gratis, circa la vostra situazione bancaria.

 

 

 

 


Fonte: Il Fatto Quotidiano