Investì con Tercas, verrà risarcita

Verrà risarcita la donna che investì con Tercas, l’istituto di credito teramano che dovrà risarcire la cliente come stabilito dal Giudice di Pace. Una sentenza, questa destinata a fare scuola, come riporta l’edizione de Il Centro dello scorso 14 marzo.

investì con tercas
Sede della Tercas

La donna, residente ad Alba Adriatica, aveva investito nel 2006 in azioni ordinarie per una cifra nemmeno troppo impegnativa, nell’ordine di qualche migliaia di euro. La prospettiva era quella dell’incasso di un discreto interesse a fronte di un rischio di basso profilo. Il sogno di ogni investitore. E invece?

E invece… la banca viene commissariata nel 2011, viene poi salvata dalla Popolare di Bari, ma l’investimento della signora viene di fatto azzerato.

Dal Giudice di Pace

E allora ecco che la signora si rivolge all’avvocato Sabini. A lei il compito di dimostrare al giudice che la donna non aveva ricevuto le adeguate informazioni circa i reali rischi relativi all’investimento che le era stato consigliato. Una prerogativa su cui l’investitrice era sempre stata chiara: “pochi, ma buoni e sicuri“. E invece nemmeno queste condizioni sono state rispettate.

tercas 3«L’intermediario finanziario agì omettendo di tenere la dovuta diligenza in merito alle obbligazioni statuite nel contratto. A fronte della espressa volontà dell’attrice di sottoscrivere delle azioni che non presentassero aspetti di rischio, il contratto ebbe ad oggetto azioni adatte ad investitori con interesse speculativo». Chiarissima la sentenza del Giudice di Pace Simona Bondi Ciutti, che rimarca anche le note difficoltà per chi non è del settore, nel comprendere le reali implicazioni che può avere un certo tipo di investimento. Quindi, fra le responsabilità addebitate alla banca, anche quella di un’inadeguata assistenza alla cliente da questo punto di vista.

Di più, perché non viene riconosciuta nemmeno valida la firma apposta dalla cliente che investì con Tercas alla dichiarazione precompilata e decisamente generica, nella quale ammette di esser stata debitamente informata rispetto al tipo di prodotto finanziario acquistato.  Viene definita: «inidonea ad accertare quali concrete informazioni siano state fornite al cliente relativamente al prodotto acquistato».

Per il giudice, la banca «ha violato l’obbligo di tenere la cliente sempre al corrente dell’andamento delle proprie azioni, in modo da consentirle di valutare quali fossero i propri interessi e che tipo di rischio stesse correndo»

Affidarsi ad un esperto in materia

Vincere contro le banche è dunque possibile. Ottenere i rimborsi anche. Nonostante gli istituti bancari siano da sempre temuti e ritenuti intoccabili, c’è la possibilità di rivalersi su di loro. L’unica grande attenzione che bisogna avere è affidarsi fin dal primo momento a un avvocato notoriamente esperto in questa materia molto tecnica.

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Fonte:  Il Centro