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MPS e Banca della Campania sotto accusa

Interessi con picchi superiori al 190%. Interessi usurari che ammontano a circa 150 mila euro. Condannate MPS e Banca della Campania. L’ennessimo caso di usura bancaria che colpisce il nostro Paese.

La vicenda

Protagonista di questa storia è un imprenditore di Sala Consilina, che ha subito interessi altissimi da parte del Monte dei Paschi di Siena e della Banca della Campania. La vicenda giudiziaria ha avuto inizio nel 2014, con la denuncia fatta dall’imprenditore per l’applicazione di tassi usurari. In esame sono stati presi i rapporti bancari compresi tra gli anni 2001 e 2013.

L’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Lagonegro ha appurato che il rapporto bancario tra l’imprenditore di Sala Consilina e i due istituti di credito è stato portato avanti con tassi usurari che hanno raggiunto picchi di interessi altissimi. Si parla addirittura di un rialzo del 190%. In base a quanto riportato nel provvedimento di rinvio a giudizio l’imprenditore ha pagato complessivamente alle due banche interessi usurari per un importo superiore ai 150 mila euro.

Il GUP del Tribunale di Lagonegro ha così disposto il rinvio a giudizio di Alessandro Profumo, ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e Raffaele Picella, ex presidente della Banca della Campania. Il reato contestato è di usura bancaria. Pena prevista dai 2 ai 10 anni di reclusione.

L’usura non va tollerata

Ancora una volta assistiamo al comportamento illecito da parte di una banca. Che non si fa scrupoli ad applicare usura bancaria a danno dei propri clienti i quali, ignari di ciò che avviene alle loro spalle, rischiano di trovarsi in situazioni davvero spiacevoli. Ma bisogna punire l’illegalità.

Per combatterla è sempre necessario affidarsi agli esperti in materia, che con le loro precedenti vittorie hanno garantito il rimborso ai correntisti. Ricordatevi sempre di mettervi in mani sicure.


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