Banche Venete Azionisti New Concept Advisory

Il futuro di Veneto Banca e Popolare Vicenza

Le banche venete stanno per essere cedute a Intesa Sanpaolo. In questo scenario, vi mostriamo quali saranno le conseguenze per azionisti e obbligazionisti.

La situazione attuale e cosa accadrà agli istituti

Veneto Banca e Popolare Vicenza. Un caso che sta letteralmente incendiando l’Italia, per la quantità di imprevisti capitati agli istituti e le varie soluzioni proposte nel tempo. Ma ormai il tempo stringe e le opzioni scarseggiano. Ricordiamo che le banche godono di un occhio di riguardo da parte dello Stato, che sta lottando strenuamente per evitare lo scenario del bail-in. Prima si parlava di risollevamento dei debiti tramite una semplice iniezione di denaro liquido. Ma ciò non basta. Per non parlare della nuova richiesta dell’Ue di versare un ulteriore miliardo da privati. Somme impossibili da accumulare senza mosse estreme.

Così si è aperto lo scenario della liquidazione delle banche. Una liquidazione che dovrebbe avvenire per mano di Intesa Sanpaolo, colosso bancario che dovrebbe acquisire i due istituti. In questa maniera sarebbero coperti tutti i debiti presenti e le banche venete potrebbero tornare a respirare un po’ di tranquillità. La mossa della liquidazione è una strategia promossa dal Governo italiano, dopo aver richiesto aiuto alle maggiori banche italiane. Anche Unicredit sembra guardare di buon occhio la cosa, quindi c’è da aspettarsi qualche colpo di scena finale, prima della ricapitalizzazione finale.

La liquidazione coatta amministrativa (questo il nome tecnico di questa strategia) non cambierebbe quasi nulla agli attuali azionisti delle banche venete. Semplicemente farebbero parte di un grande gruppo bancario, che non sarebbe più soggetto a crisi. Ma esploriamo nel dettaglio tutti i dettagli di questa mossa.

Come avverrà la ricapitalizzazione e cosa succederà agli azionisti

Banche Venete New Concept Advisory
Il ministro Padoan esclude l’ipotesi di bail-in per le banche venete

Grazie a una normativa della Commissione Europea dell’1 agosto 2013, la ripresa delle banche può avvenire tramite il sostegno dello Stato, in caso di crisi. Nel dettaglio, l’intervento statale dovrebbe coprire sia i debiti attuali degli istituti che annullare i crediti deteriorati. Sarà questo l’intervento richiesto al Tesoro italiano. Dopo aver effettuato una “ripulita” alle cose negative delle banche, Intesa Sanpaolo sarebbe pronta per l’acquisizione degli istituti. Si parla di circa 5-6 miliardi dallo Stato.

Per arrivare al famoso ok per la ricapitalizzazione, sarà necessario anche il benestare della Bce, che dovrà catalogare la situazione attuale di BpVi e Veneto Banca. Poi sarà il turno della Single Resolution Board, che a sua volta dovrà valutare se inserire le banche in risoluzione oppure in liquidazione.

Se tutto va come previsto, quali saranno le conseguenze per gli obbligazionisti e gli azionisti? Per i possessori di bond subordinati è prevista una cessione dei titoli, per far uscire gli istituti dallo stato di “bad bank”. Tuttavia, chi subirà perdite dovute a transazioni passate fraudolente, rientrerà in un piano di rimborso. Quindi tutto in regola, almeno in teoria.

Un futuro roseo. Ma non dimenticate di proteggere i vostri soldi dalle banche

Sembra che finalmente si stia chiarendo uno scenario concreto per il futuro delle banche venete. Sventato il pericolo bail-in, ora si sta pensando alla cessione delle banche a Intesa Sanpaolo. Gli azionisti dovrebbero anche essere rimborsati.

Ma se questo non dovesse accadere, non rimanete fermi. Reagite e rivolgetevi a professionisti del settore, che sapranno garantirvi il rimborso meritato. Chiamateci: 0375-833181.


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